Molti dipendenti da cocaina hanno problemi a esprimere e a gestire la rabbia. L'uso di cocaina interferisce con il riconoscimento e l’espressione delle emozioni. Infatti può aumentare l’indifferenza o meglio l’anedonia (l'incapacità di provare appagamento o interesse per attività comunemente ritenute piacevoli) ma anche amplificare al tempo stesso le emozioni.
Una persona è codipendente quando si fa condizionare in modo eccessivo dal comportamento di un altro (partner, genitore, amico, figlio…) ed allo stesso tempo cerca di controllarlo in modo altrettanto esagerato. Questa condizione si può verificare quando si vive con un soggetto tossicodipendente o alcolista.
La codipendenza è una modalità relazionale che si può riscontrare quando in famiglia c’è un soggetto tossicodipendente o alcolista e i congiunti (la moglie, la partner o il genitore ) si lasciano controllare inconsapevolmente dal paziente, funzionando con modalità desiderate dal cocainomane.
Spesso molti soggetti con dipendenza da cocaina, quando cercano di non usare la sostanza, per far fronte all’impulso che li spinge ad utilizzarla, al il fine di placare, anche se per poco tempo, l’ansia generata dal contenuto di questa ossessione ,tendono ad orientare la compulsione per la droga verso altri comportamenti a loro volta compulsivi.
Bisogna considerare che una persona con dipendenza da cocaina fatica proprio a dare, in senso lato, valore al denaro e questo fatto continua frequentemente anche nella prima fase di una terapia, che magari sta procedendo con successo, mantenendo l’astinenza dalla sostanza.
I pazienti cocainomani nella loro fase attiva con grande facilità hanno dei comportamenti spesso irresponsabili con il denaro ed è molto importante che riprendano un poco alla volta ad amministrare in modo avveduto le proprio risorse economiche.
I familiari dei pazienti cocainomani, siano essi venuti più o meno recentemente a conoscenza della condotta tossicomanica del loro congiunto, tendono invariabilmente ad attuare un controllo "affettivo" assai pesante per loro da sostenere e che, purtroppo, non ha evidentemente dato l’esito sperato.
La totalità dei pazienti a cui è stato proposto un programma in cui era parte integrante il controllo delle urine, ne ha riconosciuta l’indubbia utilità, anche se è altrettanto vero che il monitoraggio urinario non ha di per sé una valenza terapeutica e, se avulso dal contesto di cura, è assolutamente privo di significato.
La funzione di controllo dello screening urinario va sempre dichiarata al paziente, proprio per fargli comprendere quanto sia una parte importante della terapia per la dipendenza da cocaina.
Le procedure di valutazione che sono previste nella terapia per la dipendenza da cocaina sono necessariamente l’uso riferito della sostanza e alcune forme di campioni biologici.
Perchè nel trattamento della dipendenza da cocaina la relazione terapeuta-paziente è diversa dalla relazione che di solito si instaura tra curante e ammalato?
Quando una persona richiede una terapia per la cocaina, questa deve essere invitata ad esplicitare quali siano gli effetti derivati da tale uso; quasi sempre viene presentato un lungo elenco di cose negative indotte dalla sostanza, di come la salute ne risenta...
I cocainomani socialmente integrati, benché anche gravemente dipendenti da cocaina, conducono tra alti e bassi una "vita normale" e possono essere altrimenti definiti come persone che hanno un funzionamento caratterizzato da una discreta capacità di adattarsi alle regole sociali...
Come qualsiasi professionista esperto in dipendenze patologiche ben sa, per poter proporre ed attuare un trattamento terapeutico con un certo margine di successo, è necessario che il paziente riconosca profondamente e concretamente due condizioni fondamentali...
Quando un paziente cocainomane richiede un trattamento terapeutico, ha fatto sicuramente qualcosa di importante, ma l’ambivalenza è forse la sensazione che maggiormente lo caratterizza.
Riconoscere ed identificare le diverse forme di craving: "impara ad identificare i segnali" (craving, desiderio, impulso).
Quando si usa cocaina, spesso compare un bisogno impulsivo e spontaneo di utilizzarla.
La Relazione OEDT OSSERVATORIO EUROPEO DROGHE del 2012 stima che circa 15 milioni e mezzo di persone abbiano sperimentato cocaina almeno una volta nella vita.
Sono le classiche persone della porta accanto, persone normali con una patologia: la dipendenza da cocaina.
Certamente sì: tanti ce la fanno da soli, smettere non è impossibile. Purtroppo un medico non ha elementi predittivi forti e quindi non può sapere a priori chi ce la farà e chi no.
Se una persona che usa cocaina non capisce il danno che la sostanza gli produce, difficilmente penserà di smettere. Ma quale danno?
E' diverso per tanti motivi primo fra tutti il fatto che purtroppo ad oggi non esistono farmaci per curare la dipendenza da cocaina...
Quando un paziente cocainomane richiede un trattamento terapeutico, ha fatto sicuramente qualcosa di importante, ma...
La famiglia può giocare un insostituibile ruolo di sostegno, ma spesso anche i familiari hanno bisogno di un aiuto professionale
La Relazione OEDT OSSERVATORIO EUROPEO DROGHE del 2012 stima che circa 15 milioni e mezzo di persone abbiano sperimentato cocaina almeno una volta nella vita.
Sono le classiche persone della porta accanto, persone normali con una patologia: la dipendenza da cocaina.