Certamente sì: tanti ce la fanno da soli, smettere non è impossibile. Purtroppo un medico non ha elementi predittivi forti e quindi non può sapere a priori chi ce la farà e chi no. I pazienti che si rivolgono ad uno specialista ovviamente non sono riusciti a farcela da soli, anzi sono iunti ad un punto in cui non sono più in grado di controllare gli effetti della cocaina, che ormai crea solo problemi e garantisce sempre meno divertimento.
I cocainomani arrivano alla cura avendo già fatto dei tentativi per arginare la loro dipendenza: il futuro paziente prova a smettere da solo e non ci riesce, fa dei tentativi magari anche eroici, si chiude in casa per 20 giorni e non fa uso di cocaina, ma poi quando riprende la vita normale, ci ricade subito. Oppure pratica l'astinenza per qualche mese ma invano e quando si ritorna ad usare cocaina qualcosa è cambiato: ci si diverte di meno, perché il gioco e l'euforia sono condotte dalla cocaina e non dalla persona e tornare indietro non è certo facile.
Tiziana Bussola, psicologa e psicoterapeuta, negli ultimi 25 anni si è occupata della cura di persone con patologie della dipendenza, in particolare di soggetti cocainomani integrati socialmente.
Ha coadiuvato sperimentazioni e ricerche nell'ambito del trattamento ambulatoriale di pazienti con dipendeza da cocaina.
La Relazione OEDT OSSERVATORIO EUROPEO DROGHE del 2012 stima che circa 15 milioni e mezzo di persone abbiano sperimentato cocaina almeno una volta nella vita.
Sono le classiche persone della porta accanto, persone normali con una patologia: la dipendenza da cocaina.