Spesso capita quando hai una amante spietata e avvolgente come la cocaina di perdere il senso della misura, delle amicizie, delle relazioni personali in genere, perdi i tuoi riferimenti e obiettivi...hai poi  piccoli momenti di lucidità che ti fanno dire "questa è l'ultima volta", ma non è mai cosi!!! Diventi falso e spietato anche con te stesso....sicuramente ero diventato questo tipo di persona quando la mia famiglia si è riunita intorno a me e con molta calma e fermezza, nonostante la gravità della situazione, mi ha comunicato di volermi accompagnare a Brescia in questo Centro. All'inizio ero spaventato perché temevo un ricovero e una conseguente derisione da parte di chi mi conosceva e mi frequentava...che stolto, ancora non avevo il focus sul reale problema: me stesso, pensavo solo al giudizio altrui, che peraltro si sarà sempre manifestato durante le mie "serate" e a cui io accecato non ho mai fatto caso!!!! La gente, sembra strano crederlo per un cocainomane, vede e si accorge di tutto, l'onnipotenza è solo nella testa del consumatore, negli occhi degli altri si trova solo la triste verità e la compassione quando non è derisione.

Già dalla telefonata per prendere il primo appuntamento avevo trovato disponibilità e gentilezza che hanno ben presto mitigato l'imbarazzo e mi hanno incoraggiato a tentare il prima possibile e spontaneamente. Il primo incontro poi ha confermato questa mia impressione: mi è stato presentato il Centro e la metodologia di lavoro per cocainomani socialmente inseriti. In questo primo colloquio sono diventato un po’ più consapevole delle difficoltà da incontrare ma anche della possibilità di farcela. E’ stato dato un nome al mio malessere: craving. E per di più ho iniziato a considerare   che lo si devi affrontare da solo con te stesso e con l’aiuto importantissimo del terapeuta, ma ahimè senza l'aiuto della chimica, perché il farmaco che toglie queste sensazioni non è stato ancora inventato. Paradossalmente l’unica sostanza che migliora da subito la situazione è la cocaina stessa, ma è proprio questa la droga da eliminare!

Ho imparato che il craving è un ostico nemico a cui non si è mai andati incontro realmente, si dice sempre si alla cocaina e solo con il passare dei giorni da astinente capisci cosa significhi dire di no, più e più volte al giorno. Non è una astinenza fisica bensi tutta psicologica, è una continua battaglia con i tuoi pensieri e fantasmi che non ti fanno pensare ad altro, motivo per cui i terapeuti ad ogni incontro tengono alta la concentrazione sul programma e su quanto questo preveda. Ti rendi conto che devi stare attento a tutto ciò che fai, dove vai e chi incontri...ti devi ripetere come una preghiera di "evitare persone, posti e cose" che possono riportare il tuo pensiero alla cocaina. Sembra incredibile ma la giornata di un cocainomane, volente o nolente, ruota moltissimo intorno alla cocaina anche senza l'uso immediato: frequenti luoghi non adatti, incontri persone inadeguate, cerchi con lo sguardo o con i discorsi di arrivare sempre a quella sostanza che tanto ti fa stare bene o addirittura ti fa agire. Infatti mi è capitato spesso per lunghi periodi di tempo di trascurare i miei interessi, le mie attività e la mia salute per dare sfogo solo a lei. E' l'ultimo pensiero alla sera e il primo al mattino quando ti svegli distrutto, se hai avuto la fortuna di dormire qualche oretta. Se si effettua una onesta valutazione rispetto al piacere provocato dalla sostanza si sa che i risvolti negativi sono veramente troppo numerosi, ma nonostante questo la testa torna sempre ad organizzare il prossimo incontro con la coca...magari lo tieni sopito per tutta la settimana, ma poi….arriva il week end e la chiamata degli amici e così, incredibilmente, si cancella tutto quanto di brutto e di negativo hai provato per rientrare in un loop diabolico. Per fortuna quando è arrivato il programma ho cominciato ad affrontare con più forza e coraggio la situazione, perché mi sono stati insegati metodi di fronteggiamento indispensabili e il fatto di rispettare l’astinenza per periodi temporali brevi, ma sempre continui e mai interrotti ti aiuta ad acquisire responsabilità, a credere in te stesso e nella possibilità di riuscita. Lavorare su tempi piccoli, ma consecutivi, mi ha molto aiutato perchè, diciamoci la verità: partire e dire ad una persona che non farà mai più una cosa che gli piace molto è deprimente, invece i terapeuti ti accompagnano poco alla volta e senza che tu te ne renda conto sempre più lontano dalla coca e per sempre più tempo.

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